Inquinamento del suolo. Depositi di scorie radioattive. Francia
Con 58 reattori e 1’100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del paese più dotato di nucleare nel mondo che rappresenta un vero pericolo per le persone e l’ambiente. Invece di chiudere le centrali nucleari, la Francia tenta di prolungare la loro vita fino a 40 e 50 anni. I numerosi incidenti delle centrali nucleari francesi hanno inquinato il suolo e le acque con plutonio, uranio, stronzio, tritio.
Ancora nel 1970 i Professori dell’Istituto di Ecologia della Cornell University ritenevano che “le centrali nucleari rappresentano oggi una delle principali minacce di inquinamento”. Le attività nucleari, oltre a produrre l’energia, causano l’inquinamento radioattivo del suolo, della catena alimentare, leucemie, cancro e malformazioni.
Contenuto
1. L’inquinamento del suolo
2. Siti contaminati in Europa
3. La situazione mondiale del nucleare all’1/1/2018
4. Francia. Il parco nucleare
5. La transizione energetica francese (TE) e il prolungamento di vita delle centrali nucleari
6. Consumo di acqua del parco nucleare
7. Pressione termica del parco nucleare sulle acque
8. Francia. Incidenti nelle centrali nucleari. Inquinamento del suolo e dei materiali da radionuclidi
9. La Hague, centro di ritrattamento del combustibile nucleare. Inquinamento del suolo da radionuclidi
10. Tritio, la contaminazione delle falde acquifere e la salute umana
11. Francia. Rifiuti radioattivi. Inquinamento del suolo/acqua da depositi radioattivi sotterranei e profondi
12. Francia. Rifiuti a bassa e media attività
13. Francia. Rifiuti ad alta attività
14. Il Deposito profondo dei rifiuti di alta radioattività. Progetto CIGEO – “underground Chernobyl.” La foresta di 220 ettari di Bois Lejuc
15. Impatto sanitario delle centrali nucleari. Francia: impianto di ritrattamento a La Hague nel Nord-Cotentin
16. Impatto sanitario delle centrali nucleari. Inghilterra: ex centrale nucleare Trawsfynydd
17. Impatto sanitario delle centrali nucleari. Italia: Latina (LT), Borgo Sabotino, ex centrale nucleare
18. Impatto sanitario delle centrali nucleari. Italia: Garigliano (CE), Sessa Aurunca, ex centrale nucleare
19. Coda millenaria di inquinamento causata dal parco nucleare
SUMMARY
Secondo le previsioni la popolazione del mondo nel 2050 arriverà a 9 miliardi. Questo comporterà un aumento della richiesta di cibo e acqua. FAO (Organizzazione ONU per l’Alimentazione e l’Agricoltura) prevede che la produzione globale del cibo crescerà del 60 % entro il 2050, rispetto al periodo 2005-2007.
Il suolo è lo strato molto sottile della terra.
Il suolo è la base della vita delle piante, degli animali, dell’uomo, dell’agricoltura.
La capacità del suolo sano di sopportare la vitalità dei sistemi viventi può essere compromessa con la contaminazione, provocata da azoto, fosforo, pesticidi, metalli pesanti, radionuclidi, antibiotici, plastica, inquinanti persistenti organici (POP), e –waste etc.
La presenza di inquinanti causa una minor resa dei prodotti agricoli, danneggia la biodiversità degli ecosistemi, provoca eutrofizzazione delle acque, acidificazione, entra nella catena alimentare, finché il suolo diventa sterile e non potrà più produrre cibo per gli esseri viventi.
La maggior parte dell’inquinamento del suolo ha origine antropica.
L’inquinamento del suolo rappresenta una preoccupante minaccia per la produttività agricola, la sicurezza alimentare e la salute umana e dell’ambiente.
Prevenire l’inquinamento del suolo dovrebbe essere una priorità globale.
Nell’area EEA (European Economic Area) e nei paesi dei Balcani esistono circa 2 milioni di siti potenzialmente contaminati:
300’000 in Francia, 362’000 in Germania, 425’000 in Olanda, 100’000 in Italia, 100’000 in Inghilterra etc.
Nella letteratura scientifica ci sono enormi lacune circa l’esistenza del problema dell’inquinamento del suolo.Questo è il motivo di una grande preoccupazione, è un problema invisibile globale per tutta la comunità internazionale.
L’utilizzo dei rifiuti municipali nelle discariche o l’incenerimento sono le 2 strade più diffuse che, in entrambi i casi, portano all’accumulo nel suolo degli inquinanti.
Il settore di produzione influisce per il 60 % alla contaminazione del suolo.
Esiste un vuoto enorme riguardo l’informazione di quanto influisce l’attività nucleare sulla contaminazione dell’ambiente, soprattutto nei paesi che possiedono un grande parco nucleare. L’inquinamento radioattivo rappresenta un enorme rischio per il suolo a causa degli incidenti nucleari, dell’interramento dei rifiuti o delle scorie nucleari provenienti dall’industria nucleare.
L’inquinamento radioattivo può durare 100, 1’000, 100’000, 1 milione di anni…
Gli elementi radioattivi che dovranno essere stoccati nei depositi geologici profondi hanno periodo di emivita:
700 milioni di anni – uranio U235
16 milioni di anni – iodio I129
2,1 milioni di anni – nettunio Ne237
300’000 anni – cloro Cl36
24’200 anni – plutonio Pu239
30 anni – cesio Cs137
28 anni – stronzio Sr90
La quota di energia nucleare, rispetto alle altre fonti di energia prodotte nel mondo, nel 2016 è stata pari solo a circa il 10 %.
Nel periodo pre-Fukushima era al 17 %.
Il nucleare continua a perdere quota nella produzione globale.
USA, Francia, Russia, Cina e Corea del Sud nel 2016 hanno prodotto il 70 % dell’energia nucleare globale.
USA e Francia da soli hanno prodotto quasi il 50 % dell’energia nucleare totale.
Nel mondo ci sono 448 reattori nucleari in funzione:
Europa – 182, Nord America – 120, Asia – 139, Sud America – 5, Africa – 2.
59 centrali nucleari sono in costruzione: 19 in Cina, 7 in Russia, 6 in India, 4 negli Emirati Arabi, 4 in Corea etc.
Il parco nucleare sta invecchiando.
Nel 2015 ¾ dei reattori francesi hanno già superato il loro limite di età, 30 anni. Nel 2025 il parco nucleare francese avrà 40 anni, nel 2035 –
50 anni… Le centrali vecchie dovranno essere decommissionati.
Di fronte alla quantità sempre più crescente di scorie e di rifiuti radioattivi in tutti i paesi che usano energia nucleare rimane un enorme problema dove stoccare questi rifiuti.
Con 58 reattori e 1’100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del paese più dotato di nucleare nel mondo che rappresenta un vero pericolo per le persone e l’ambiente.
Invece di chiudere le centrali nucleari, la Francia tenta di prolungare la loro vita fino a 40 e 50 anni.
I numerosi incidenti delle centrali nucleari francesi hanno inquinato il suolo e le acque con plutonio, uranio, stronzio, tritio.
Tanti elementi radioattivi vengono scaricati di routine nel mare e nei fiumi, diluiti nei materiali di costruzione, contaminando l’ambiente e i beni di consumo. Quasi tutto il tritio presente nel combustibile viene scaricato dagli impianti nucleari sotto forma di acque di scarico.
Il tritio agisce sul DNA umano, è mutageno e teratogeno, si caratterizza di bioaccumulo. I più sensibili sono i feti, i bambini e le donne incinte.
In Francia il sito profondo geologico di Bure, il primo sito al mondo per scorie di alta radioattività che conterrà il 3 % delle scorie ma il 99 % di radioattività, deve essere costruito nel 2025.
In Finlandia nel 2021, in Svezia nel 2025, in Giappone nel 2035, in Canada nel 2035, in Cina nel 2040, in Svizzera nel 2045, in USA nel 2048, in Belgio nel 2050…
Il sito in Francia deve essere costruito abbattendo 220 ettari della foresta Bois Lejuc. Il progetto CIGEO ha suscitato tante proteste. Bure viene chiamato “Underground Chernobyl”.
Ma chi ha detto che niente succederà nel corso di 1 milione di anni nel deposito profondo 500 m contenente scorie di alta radioattività?
La terra è viva e le placche si muovono in continuazione, ci sono i terremoti, le inondazioni, catastrofi naturali già durante la brevissima vita umana…
Ancora nel 1970 i Professori dell’Istituto di Ecologia della Cornell University ritenevano che “le centrali nucleari rappresentano oggi una delle principali minacce di inquinamento”.
Le attività nucleari, oltre a produrre l’energia, causano anche l’inquinamento radioattivo del suolo, della catena alimentare, leucemie, cancro e malformazioni.
Il prezzo dell’energia nucleare è altissimo. È una strada irresponsabile, senza uscita, che rischia di prendere in ostaggio anche le generazioni future.
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Pubblicato il 18.06.2018
Dr. Tatiana Mikhaevitch, Ph.D. in Ecology, Academy of Sciences of Belarus, Member of the Italian Ecological Society (S.IT.E.), Member of the International Bryozoological Society (I.B.A.), Member of the International Society of Doctors for the Environment (I.S.D.E.), www.plumatella.it, info@plumatella.it, tatianamikhaevitch@gmail.com