Ecologia

Il Polo Petrolchimico e S.I.N. di Gela, Sicilia, PARTE 4

6. Rete NATURA 2000 della Piana di Gela

6.1.Inquinamento dei Fiumi Gela e Dirillo (Acate)

6.2.Degrado delle acque marino-costiere in prossimità del Petrolchimico di Gela

6.3.Rete NATURA 2000 nella Piana di Gela

6.4.Compromissione delle Aree Naturalistiche

6.5.Inquinamento del Lago Biviere di Gela

6.6.Inquinamento nella Riserva Naturale Orientata Biviere di Gela

6.7.La VALLE DI GELA candidato del PATRIMONIO UNESCO

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Il Polo Petrolchimico e S.I.N. di Gela, Sicilia, PARTE 1

L’antica città, fondata nel 689 a. C., prese il nome dal Fiume Gela, che scorreva vicino. Divenne una delle colonie greche più importanti della Sicilia. È stata da sempre un centro dedito alla produzione ed esportazione di cotone, vino, zolfo.

Gela è una delle città più straordinarie d’Italia che offre numerose bellezze storiche, archeologiche, artistiche e naturalistiche.

Sotto queste viscere della terra di Gela giaceva nel tempo geologico anche il petrolio. Alla fine del 1956 le trivellazioni di AGIP scoprirono a Gela un giacimento di idrocarburi ad una profondità di 3,4 km.

E fu ultimo giorno, segnando il passaggio dal mondo contadino, dall’ambiente incontaminato, al mondo moderno. Fu il passaggio al petrolio.

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160 anni dalla nascita dell’Accademico VERNADSKY, fondatore della Teoria di BIOSFERA e di NOOSFERA

Nel 2023 il mondo scientifico ha celebrato il 160-mo anniversario della nascita dell’Accademico Vladimir Vernadsky colui che ancora nel 1926 ha formulato la Teoria della Biosfera e Noosfera, un prototipo dell’Ipotesi Gaia di Lovelock. Il nome di questo brillante pensatore si erge alla stessa altezza di scienziati universali come Aristotele, Avicenna, Lomonosov, Darwin, Humboldt, Haeckel. La Teoria di Vernadsky sulla Biosfera della Terra, che ha messo le basi della strategia per la sopravvivenza dell’umanità, ha avuto il riconoscimento mondiale a Stoccolma nel 1972, durante la 1-ma Conferenza Internazionale delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo.

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S.I.N. Polo Petrolchimico di Priolo. PARTI 1-8

Terra di mandorle, agrumi, pesche, albicocche che un tempo godeva dell’abbondanza di acqua solcata da numerosi bacini idrici. In 70 anni lungo i 30 km della costa siracusana da Augusta a Siracusa il Polo Petrolchimico ha distrutto itinerari naturalistici spettacolari e importanti siti archeologici. La nascita nel 1950 del Polo Petrolchimico, il più grande d’Europa, già negli anni 70 ha generato una serie di problemi a causa dell’assenza di consapevolezza ecologica e di leggi a tutela della salute delle popolazioni nelle aree industriali. Ciò si è manifestato da una serie di INCIDENTI, morie di pesci, insorgenza di patologie tumorali e, infine, dalle nascite di bambini malformati.

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S.I.N. Polo Petrolchimico di Priolo. PARTE 6

Il triangolo del Polo Petrolchimico Augusta – Priolo – Melilli, noto anche come il TRIANGOLO DELLA MORTE, è caratterizzato da un IMPATTO AMBIENTALE estremamente grave provocato dalle industrie, che ha generato gravi e numerosi problemi di salute.

In soli 30 anni, l’incidenza dei tumori nella zona è cresciuta di 3,4 volte.

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S.I.N. Polo Petrolchimico di Priolo. PARTE 5

PARTE 5. CONTAMINAZIONE DELLA FAUNA E DEI PRODOTTI ALIMENTARI

La nascita nel 1950 del Polo Petrolchimico, il più grande d’Europa, già negli anni 70 ha generato una serie di problemi a causa dell’assenza di consapevolezza ecologica e di leggi a tutela della salute delle popolazioni nelle aree industriali. Ciò si è manifestato da una serie di INCIDENTI, morie di pesci, insorgenza di patologie tumorali e, infine, dalle nascite di bambini malformati.

Il Polo Industriale di Priolo ha una superficie di 43 milioni di m2 e coinvolge i comuni di Augusta, Priolo, Melilli, Floridia, Solarino e Siracusa.

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S.I.N. Polo Petrolchimico di Priolo. PARTE 4

PARTE 4. Inquinamento causato dal POLO PETROLCHIMICO

Nell’area S.I.N. di Priolo ben 21 stabilimenti sono soggetti alle Direttive Seveso, con più alto rischio ambientale, di cui la maggior parte è ubicata proprio a Priolo.

La Procura di Siracusa ha stimato che circa 530 t di mercurio sono state scaricate in mare da MONTEDISON, successivamente da ENICHEM, nel periodo compreso tra il 1958 e il 1991, riconoscendo la società come responsabile dellavvelenamento del mare.

L’ISPRA ha censito più di 13 milioni di m3 di sedimenti nocivi, quantità che equivalgono a 400 edifici di 24 piani ciascuno.

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S.I.N. Polo Petrolchimico di Priolo. PARTE 3

PARTE 3. Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) Priolo – Melilli – Augusta

Già nel dicembre del 1990, malgrado fossero trascorsi 20 anni dall’avvio delle attività del Polo Petrolchimico e dai primi impatti dell’inquinamento sulla fauna della Rada di Augusta e sulla salute umana, con la crescente percentuale delle malformazioni, i territori di Augusta, Priolo, Melilli, Siracusa, Floridia e Solarino, in prossimità della Zona Industriale, furono dichiarati “a rischio di crisi ambientale”.

Il 9 dicembre 1998 il territorio del Polo Petrolchimico di Priolo con la Legge 426/98 è stato inserito tra i Siti di Interesse Nazionale da bonificare (S.I.N.). Successivamente il sito è stato perimetrato con Decreti del Ministro dell’Ambiente del 10 gennaio 2000 e del 10 marzo 2006, sviluppandosi su una superficie di circa 5’815 ha a terra e 10’068 ha a mare.

La parte di terra si estende nei comuni di Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa. La parte a mare copre le aree portuali di Augusta e di Siracusa

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