Energia nucleare e l’ambiente

Depositi nucleari in Spagna e Portogallo

Nel 1922 il poeta spagnolo Federico Garcia Lorca ha scritto la sua allegorica poesia “Piccola ballata dei tre fiumi”. I tre fiumi della regione, Guadalquivir e i suoi piccoli tributari che fluiscono vicino Granada, il Douro e il Genil, percorrono da est a ovest l’Andalusia, e sembra che scorrono in ogni strofa. Quasi tutta la sua corta vita di 38 anni Lorca l’ha vissuta a Granada….

L’amore per la sua bellissima terra di melograni, aranceti, limoni che crescono lungo i 3 fiumi, Guadalquivir e suoi affluenti, l’amore per l’Andalusia, vibra in ogni strofa della ballata di Lorca.

Poteva Lorca, fantastico, fantasioso, grandioso poeta spagnolo, sapere che nel 1935 nella sua amata Andalusia, vicino a Cordoba, in un posto che si chiama El Cabril, vicino ad un altro affluente del fiume Guadalquivir, il fiume Bembézar che attraversa il Parco Naturale Hornachuelos, un ingegnere minerario scoprirà l’uranio?

Ad El Cabril l’esercito spagnolo svolgeva ricerche sulle armi nucleari. Nel 1961 El Cabril diventò il cimitero nuclearedella Spagna.

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Rifiuti nucleari nel Regno Unito

In un articolo pubblicato da The Ecologist il 12 aprile 2017 Dave Elliott, Professore emerito della politica di Tecnologia, sta ricordando il discorso del dicembre 1953 alle Nazioni Unite, quando il Presidente Dwight D. Eisenhower lanciò il programma Atomi per la pace, dicendo:

“L’inventiva miracolosa dell’uomo non si dedicherà alla sua morte ma sarà consacrata alla sua vita” e che “il potere pacifico dell’energia atomica non è un sogno del futuro, ma questa capacità, già dimostrata, è qui – adesso – oggi”.

Nel 1954 il Presidente della Commissione per l’Energia Nucleare degli Stati Uniti Lewis Strauss in un discorso ha nominato l’energia nucleare too cheap to meter, affermando: “Non è troppo aspettarsi che i nostri figli godano nelle loro case di energia elettrica troppo economica per misurare”.

Tuttavia, i consiglieri di Eisenhower gli dissero subito che non era fattibile.

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Inquinamento del suolo. Depositi di scorie radioattive. Francia

Con 58 reattori e 1’100 siti che contengono scorie nucleari, la Francia detiene il record del paese più dotato di nucleare nel mondo che rappresenta un vero pericolo per le persone e l’ambiente. Invece di chiudere le centrali nucleari, la Francia tenta di prolungare la loro vita fino a 40 e 50 anni. I numerosi incidenti delle centrali nucleari francesi hanno inquinato il suolo e le acque con plutonio, uranio, stronzio, tritio.

Ancora nel 1970 i Professori dell’Istituto di Ecologia della Cornell University ritenevano che le centrali nucleari rappresentano oggi una delle principali minacce di inquinamento. Le attività nucleari, oltre a produrre l’energia, causano l’inquinamento radioattivo del suolo, della catena alimentare, leucemie, cancro e malformazioni.

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Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi

L’Italia è obbligata a pronunciare un sito di stoccaggio permanente dei rifiuti atomici, sancito dalla Direttiva Europea 2011/70 Euratom, che impone ad ogni Stato membro la realizzazione di un deposito in grado di ospitare in sicurezza il combustibile nucleare esaurito e i rifiuti radioattivi.

L’Italia è in ritardo nel rendere pubblica la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), da cui si arriverà alla localizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.

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Eredità nucleare dell Italia

In Italia il tema dello smaltimento delle scorie nucleari è un tema controverso a cui pochi giornali danno spazio.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), risulta che nel territorio della Regione Piemonte sono depositati oltre il 96 % dei rifiuti radioattivi italiani.

Il sito nucleare di Enea si trova a soli 1,5 km dalla città di Saluggia, a 30 m dal fiume Dora Baltea e a circa soli 4 km dal fiume Po.

La zona è a forte rischio idrogeologico, e negli ultimi 20 anni ha subito tre esondazioni durante forti alluvioni. Sul fiume Dora Baltea, a valle, a meno di 2 km, nel senso in cui scorre la falda acquifera, si trovano i pozzi del più grande acquedotto del Piemonte, che serve oltre 100 comuni.

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Le conseguenze della catastrofe di Chernobyl sulla scala globale

A causa della catastrofe di Chernobyl avvenuta il 26 aprile 1986, la nube radioattiva è salita fino a 1,5-10 km in altezza. La contaminazione radioattiva di Chernobyl è stata depositata sul 40 % del continente europeo, nel nord dell’Africa, nell’America del Nord. Ogni aumento della radiazione nucleare ha un effetto sulle cellule riproduttive e somatiche di ogni essere vivente. Come risultato di tale incidente, i radionuclidi con emivita lunga rimarranno sulla terra per tanto tempo: l’Americio (Am-241) per 5’000 anni, il Cesio (Cs-137) per 600 anni, lo Stronzio (Sr-90) per 500, il Plutonio (Pu-241) per 200, il Plutonio (Pu-240) inquinerà la Terra per 100’000 anni.

La tragedia di Chernobyl dimostra l’importanza del monitoring dei radionuclidi nei prodotti alimentari e dell’irradiazione individuale. Questo monitoring deve essere indipendente dall’industria nucleare ed essere previsto intorno ad ogni centrale nucleare. I risultati di tale monitoring devono essere accessibili al pubblico.

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Il 27 mo anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl

C’erano 50’000 mSv/h il 26 aprile 1986 a Pripyat, mentre il fondo naturale di radioattività non dovrebbe superare gli 0,11 mSv/h.

Almeno 14 paesi europei, oltre Ucraina, Bielorussia e Russia, sono stati contaminati da livelli di irradiazione superiori al limite di 1 Ci/km2 utilizzato per definire le aree contaminate: Austria, Svezia, Finlandia, Norvegia, Slovenia, Polonia, Romania, Ungheria, Svizzera, Repubblica Ceca, Italia, Bulgaria, Moldova e Grecia

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The Nuclear Gin. La via dell’ECOLOGIA

In un messaggio letto all’assemblea della FAO il 16.11.1970, Papa Paolo VI affronta in modo importante la questione ambientale collocandola in un contesto globale e considerandola come la radice di tutti i grandi problemi dell’umanità.
La fame nel mondo, la distruzione della natura, la pianificazione delle nascite, le spese per gli armamenti, la solidarietà tra i popoli e tra i generazioni, il riassetto del commercio internazionale sono i temi toccati nel discorso, ma nonostante la loro apparente diversità, essi si riconnettono tutti a un grave problema di fondo che da 10 anni è diventato drammatico:
l’incubo della morte biologica dell’umanità, quale conseguenza della distruzione dell’ambiente naturale.
I toni usati dal Papa sono particolarmente netti, mostrando di risentire della maturazione della questione ecologica nella coscienza collettiva mondiale:
S’impone un mutamento radicale nella condotta dell’umanità, se questa vuole essere sicura della sua sopravvivenza; non è più soltanto questione di dominare la natura: oggi l’uomo deve imparare a dominare il suo stesso dominio sulla natura, poiché i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte a un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo”.

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The Nuclear Gin. La catastrofe di Fukushima

L’11 marzo 2011 alle ore 14:46 (6:46 ora italiana) il terremoto di magnitudo 9 attiva lo spegnimento automatico di 11 dei 54 reattori giapponesi. Alle 15:00 circa la centrale di Fukushima viene investita dallo tsunami che provoca un’onda alta 10 metri (alcuni dati riferiscono l’altezza di 38 metri) che si abbatte sulla costa di Miyagi. Le scosse sismiche sono continuate per circa 2 mesi.

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