Ecologia

Eredità nucleare dell Italia

In Italia il tema dello smaltimento delle scorie nucleari è un tema controverso a cui pochi giornali danno spazio.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), risulta che nel territorio della Regione Piemonte sono depositati oltre il 96 % dei rifiuti radioattivi italiani.

Il sito nucleare di Enea si trova a soli 1,5 km dalla città di Saluggia, a 30 m dal fiume Dora Baltea e a circa soli 4 km dal fiume Po.

La zona è a forte rischio idrogeologico, e negli ultimi 20 anni ha subito tre esondazioni durante forti alluvioni. Sul fiume Dora Baltea, a valle, a meno di 2 km, nel senso in cui scorre la falda acquifera, si trovano i pozzi del più grande acquedotto del Piemonte, che serve oltre 100 comuni.

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Ecologia dei ghiacciai (o 3 punti di appoggio)

Alla fine degli anni 70’, facendo parte del gruppo di alpinisti di Minsk in Belarus, si andava in montagna alta di Caucaso. Imparavamo a scalare, forgiare il carattere e conoscere i propri limiti. La maestosa montagna, con i picchi bianchi e freddi che sembravano irraggiungibili o con i picchi di color rosa appena accarezzati dal sole nascente, è rimasta per sempre nel mio cuore, come simbolo di purezza e potenza.

Quarant’anni dopo, il livello dell’inquinamento causato dall’attività dell’uomo, ha raggiunto le cime più alte del Pianeta. La montagna non solo è stata contaminata da sostanze pericolose, ma i suoi ghiacciai hanno iniziato a sciogliersi …

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Le conseguenze della catastrofe di Chernobyl sulla scala globale

A causa della catastrofe di Chernobyl avvenuta il 26 aprile 1986, la nube radioattiva è salita fino a 1,5-10 km in altezza. La contaminazione radioattiva di Chernobyl è stata depositata sul 40 % del continente europeo, nel nord dell’Africa, nell’America del Nord. Ogni aumento della radiazione nucleare ha un effetto sulle cellule riproduttive e somatiche di ogni essere vivente. Come risultato di tale incidente, i radionuclidi con emivita lunga rimarranno sulla terra per tanto tempo: l’Americio (Am-241) per 5’000 anni, il Cesio (Cs-137) per 600 anni, lo Stronzio (Sr-90) per 500, il Plutonio (Pu-241) per 200, il Plutonio (Pu-240) inquinerà la Terra per 100’000 anni.

La tragedia di Chernobyl dimostra l’importanza del monitoring dei radionuclidi nei prodotti alimentari e dell’irradiazione individuale. Questo monitoring deve essere indipendente dall’industria nucleare ed essere previsto intorno ad ogni centrale nucleare. I risultati di tale monitoring devono essere accessibili al pubblico.

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Basi militari in Italia

Contenuto:

1. Regione Friuli Venezia Giulia
1.1. Base militare di Aviano
1.2. Poligono militare “Cellina-Meduna”
2. Sardegna, l’isola più militarizzata d’Europa
2.1. Poligono di Quirra
2.2. Base TEULADA – aeroporto DECIMOMANNU – il Poligono CAPO FRASCA
2.3. Vittime militari.
La Sindrome Balcani-Quirra nel Poligono Interforze Salto di Quirra (P.I.S.Q.)
2.4. Polo industriale Cagliari – Sarroch – Pula – Teulada
2.5. Base a Santo Stefano sull’isola dell’Arcipelago della Maddalena, Cronistoria di un crimine: 1972-2008
3. Sicilia
3.1. Base militare di Sigonella, “Triangolo della morte” Lentini – Carlentini – Francofonte, provincia di Siracusa.
3.2. Poligono di tiro Drasy o Riserva Naturale Punta Bianca?
4. Porti navali in Italia dove vengono ospitati unità navali a propulsione nucleare.
4.1. Polo Augusta-Melilli-Priolo
5. SICUREZZA DEI PORTI
6. Impatto delle basi e servitù militari sui sistemi naturali e salute.

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Il 27 mo anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl

C’erano 50’000 mSv/h il 26 aprile 1986 a Pripyat, mentre il fondo naturale di radioattività non dovrebbe superare gli 0,11 mSv/h.

Almeno 14 paesi europei, oltre Ucraina, Bielorussia e Russia, sono stati contaminati da livelli di irradiazione superiori al limite di 1 Ci/km2 utilizzato per definire le aree contaminate: Austria, Svezia, Finlandia, Norvegia, Slovenia, Polonia, Romania, Ungheria, Svizzera, Repubblica Ceca, Italia, Bulgaria, Moldova e Grecia

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The Nuclear Gin. La via dell’ECOLOGIA

In un messaggio letto all’assemblea della FAO il 16.11.1970, Papa Paolo VI affronta in modo importante la questione ambientale collocandola in un contesto globale e considerandola come la radice di tutti i grandi problemi dell’umanità.
La fame nel mondo, la distruzione della natura, la pianificazione delle nascite, le spese per gli armamenti, la solidarietà tra i popoli e tra i generazioni, il riassetto del commercio internazionale sono i temi toccati nel discorso, ma nonostante la loro apparente diversità, essi si riconnettono tutti a un grave problema di fondo che da 10 anni è diventato drammatico:
l’incubo della morte biologica dell’umanità, quale conseguenza della distruzione dell’ambiente naturale.
I toni usati dal Papa sono particolarmente netti, mostrando di risentire della maturazione della questione ecologica nella coscienza collettiva mondiale:
S’impone un mutamento radicale nella condotta dell’umanità, se questa vuole essere sicura della sua sopravvivenza; non è più soltanto questione di dominare la natura: oggi l’uomo deve imparare a dominare il suo stesso dominio sulla natura, poiché i progressi scientifici più straordinari, le prodezze tecniche più strabilianti, la crescita economica più prodigiosa, se non sono congiunte a un autentico progresso sociale e morale, si rivolgono, in definitiva, contro l’uomo”.

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The Nuclear Gin. La catastrofe di Fukushima

L’11 marzo 2011 alle ore 14:46 (6:46 ora italiana) il terremoto di magnitudo 9 attiva lo spegnimento automatico di 11 dei 54 reattori giapponesi. Alle 15:00 circa la centrale di Fukushima viene investita dallo tsunami che provoca un’onda alta 10 metri (alcuni dati riferiscono l’altezza di 38 metri) che si abbatte sulla costa di Miyagi. Le scosse sismiche sono continuate per circa 2 mesi.

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