catastrofe di Chernobyl

Le conseguenze della catastrofe di Chernobyl sulla scala globale

A causa della catastrofe di Chernobyl avvenuta il 26 aprile 1986, la nube radioattiva è salita fino a 1,5-10 km in altezza. La contaminazione radioattiva di Chernobyl è stata depositata sul 40 % del continente europeo, nel nord dell’Africa, nell’America del Nord. Ogni aumento della radiazione nucleare ha un effetto sulle cellule riproduttive e somatiche di ogni essere vivente. Come risultato di tale incidente, i radionuclidi con emivita lunga rimarranno sulla terra per tanto tempo: l’Americio (Am-241) per 5’000 anni, il Cesio (Cs-137) per 600 anni, lo Stronzio (Sr-90) per 500, il Plutonio (Pu-241) per 200, il Plutonio (Pu-240) inquinerà la Terra per 100’000 anni.

La tragedia di Chernobyl dimostra l’importanza del monitoring dei radionuclidi nei prodotti alimentari e dell’irradiazione individuale. Questo monitoring deve essere indipendente dall’industria nucleare ed essere previsto intorno ad ogni centrale nucleare. I risultati di tale monitoring devono essere accessibili al pubblico.

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Chernobyl, 2007 – 1986

Il 26 Aprile 1986 alle ore 1:23:44 avvenne l’esplosione del 4° reattore della Stazione Nucleare di Chernobyl. Tanti cittadini sono stati evacuati. Avevano circa 1 ora per prendere le cose necessarie. Il nostro Istituto, come tanti altri, era stato inviato sul posto per fare le ricerche dopo il disastro nucleare. Non abbiamo pensato di fare foto delle case vuote … Queste foto scattate 21 anni  dopo l’esplosione, è una cortesia della collega Tatiana Romanova.

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